Top delle guide vini 2020: forza e tradizione

Chi è in testa alla classifica di quest'anno?

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In quanto a cultura, l’Italia è senz’altro in testa, o comunque sul podio, in qualsiasi classifica mondiale. Il termine cultura, tuttavia, ha molteplici sfaccettature. Esiste la cultura dell’arte, quella della letteratura, della musica, dello sport. Vi è però un tipo di cultura, particolarmente diffuso nel Bel Paese. Quella del cibo, e quella del bere. Mangiare e bere in maniera soddisfacente, è considerato da molti uno dei massimi piacere della vita. In particolare, il vino risiede quotidianamente sulle tavole della maggior parte degli italiani. Ecco perché, è proprio in questo periodo di vendemmia e profumo d’autunno, che è stata messa a punto una classifica dedicata esclusivamente a questa bevanda. Stiamo parlando del Top delle guide vini 2020.

Una giuria d’eccezione

“Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere”. Affermava Charles Beaudelaire. A prescindere dalla veridicità di tale frase, ciò che possiamo dire con certezza, è che i segreti della bontà del vino possono essere svelati da chi davvero se ne intende. Non a caso, la superclassifica di Civiltà del Bere, è stata stilata da professionisti della cultura enogastronomica. Tra i “prof” più temuti, troviamo Ais Vitaem, Gambero Rosso, Doctor Wine, Bibenda, Vini Slow, Veronelli ed Espresso.

Le bottiglie da medaglia d’oro

Alla vetta della classifica di Top delle Guide Vini 2020, risiedono due caposaldi italiani. Stiamo parlando del San Leonardo e del Sassicaia. Il primo, proveniente dai vigneti trentini, e il secondo proveniente dalla provincia di Bolgheri, nel cuore della Toscana. Le due bevande, rappresentano un vero e proprio nettare degli dei, per chi desidera assaporare il sapore della natura italiana, in tutta la sua autenticità. Non a caso, San Leonardo e Sassicaia hanno meritato il podio per ben due anni di fila.

Secondi in classifica

Sono inoltre degni di nota alcuni vini provenienti da uve nostrane. Gli amanti di questo genere, dovrebbero segnarsi questi nomi: Sangiovese (Cepparello, Toscana Igt 2016 di Isole e Olena), Barolo (Monfortino riserva Docg 2013 di Giacomo Conterno) e il Trebbiano d’Abruzzo Doc 2015 di Valentini. Non sono inoltre da meno alcuni rossi, vere star tra le opinioni di quest’anno: il Solaia, Toscana Igt 201, e il  Grattamacco, Bolgheri Rosso Superiore Doc 2016.

Top delle guide vini 2020

Top delle guide vini 2020: tra spumante e prosecco

Nemmeno le bollicine, risparmiano il severo parere dei giudici di quest’anno. C’è chi in generale considera questa tipologia di vino come di serie B. Tuttavia, anche lo spumante e il prosecco si sono distinti all’interno della competizione. Per quanto riguarda i prosecchi, ad aver catturato l’attenzione della giuria, sono tre particolari concorrenti. Si parla dellArzanà di Astoria, del Valdobbiadene di Villa Sandi e Ben Rye, primo tra i dolci. Quest’ultima categoria è spesso stereotipata, considerata come il paradiso dei “vini da donna”. La realtà, è che i gusti non hanno genere, e anche un sapore edulcorato può tirare fuori un carattere da novanta.

Le preferenze dei giudici

Sebbene la competizione fosse di alto livello, esistono etichette che hanno conquistato la giuria più di altre. Tra queste, troviamo al primo posto il Barolo e il Barbaresco. Le cantine che hanno decisamente dato il meglio della loro produzione, sono quelle di Giacomo Conterno, col suo Monfortino Riserva 2013, Fratelli Rinaldi col Monvigliero 2015 ed Elio Grasso col Ginestra 2015. Seguono Giuseppe Rinaldi col Brunate 2015, Vietti (Villero Riserva 2012). Da non scordare, inoltre il Barbaresco Asili 2016 e il Barbaresco Asili Riserva 2014 e il veneto Amarone.

Top delle guide vini 2020: Una fiamma che non si spegne

Questo 2020 ha messo in ginocchio il mondo intero. Ci ha fatto distinguere la parola “necessità”, dalla parola “vizio”. Per molti, il vino non è altro che un vizio. La verità, come sempre, sta nel mezzo. Sicuramente non possiamo considerare questa bevanda come essenziale per la nostra sopravvivenza. E anzi, nel momento in cui si eccede nel suo utilizzo, emergono problemi di salute e sociali non da poco. Tuttavia, come dicevamo nel primo paragrafo, in Italia e in altri paesi della Terra, il vino è cultura. E’ tradizione, è il profumo dell’uva che si fonde nell’intensità di un bicchiere. Il Top delle guide vini 2020, è la conferma che la tradizione e la cultura possono rappresentare un punto di forza di un paese solo in apparenza sconfitto.

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