Social network e cucina: accoppiata vincente

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I social network continuano a farsi spazio nella quotidianità degli utenti, e di recente sono riusciti a conquistare anche un altro importante settore. Si tratta nello specifico della cucina, con un numero crescente di appassionati che si rivolge con maggiore frequenza alle piattaforme online per apprendere nuove ricette o anche per seguire dei consigli legati all’alimentazione. Male, invece, gli elettrodomestici tecnologici che non riescono a far breccia nel cuore dei consumatori, i quali preferiscono ancora i tradizionali oggetti adatti agli ambienti domestici.

È questo, in sintesi, il risultato dello studio Global Kitchen: la cucina, fulcro della casa moderna. La ricerca è stata realizzata dal Gruppo Cosentino, coadiuvato dal Silestone Institute e della Società Netquest. Nel corso dell’analisi statistica, sono stati messi a confronto e incrociati i dati raccolti durante un sondaggio che ha coinvolto circa 4.500 persone in 9 Paesi differenti, alle quali è stato sottoposto un questionario online. Inoltre è stato ascoltato il parere di 23 esperti del settore, tra i quali ovviamente vi erano numerosi chef.

Gli appassionati di cucina utilizzano sempre di più i social.

Il trionfo dei social network è stato sancito dal 70% degli intervistati, i quali hanno dichiarato di rivolgersi spesso e volentieri al mondo del web per imparare a preparare nuove ricette, ma anche per apprendere come smaltire al meglio i rifiuti, riutilizzare gli avanzi e combattere gli sprechi alimentari (13,8%). Il Canada ha dimostrato una certa attenzione verso il riciclo (17,1%), mentre alle sue spalle troviamo appaiati Singapore e proprio l’Italia (16%), con il nostro Paese che dunque ha mostrato una certa sensibilità verso una minore dispersione dei rifiuti nell’ambiente.

Sprechi alimentari: 360 miliardi di euro di prodotti non giungono neanche nei negozi

All’opposto, invece, il rapporto fra tecnologia e cucina non ha conquistato coloro che hanno risposto al sondaggio. Infatti il 45% del campione ha evidenziato di non avere alcun elettrodomestico «smart» che può essere utilizzato tramite il proprio smartphone. La minoranza che invece ha dichiarato di aver optato per le innovazioni ha comunque menzionato come dispositivi soltanto il televisore (16,1%), poi gli allarmi e i sistemi di sicurezza (14,8%) e infine i riscaldamenti (8,4%). Invece ammonta appena al 7,9% la percentuale di coloro che hanno fatto ricorso almeno una volta al cellulare per avviare a distanza un elettrodomestico di ultima generazione.

Social network utili per cambiare abitudini alimentari

Tra i motivi che stanno spingendo gli appassionati di cucina ad utilizzare sempre di più i social network, vi è anche una certa attenzione verso un’alimentazione corretta. Dunque non è un caso se il 14,6% degli intervistati ha risposto che spesso si collega a Facebook o Instagram per cambiare il proprio piano alimentare o per introdurvi dei cibi che fino a quel momento non conosceva. Guardando alla distribuzione geografica delle risposte, i meno propensi a rivoluzionare le loro diete sono gli scandinavi (66,4%) e i canadesi (63,6%). Invece gli italiani si sono dimostrati i più propensi al cambiamento (64,26%), ammettendo che grazie alle informazioni veicolate dalle piattaforme online hanno cominciato a consumare dei cibi che non avevano mai utilizzato in passato, scoprendo che sono decisamente utili per il benessere dell’organismo.

Instagram utile per migliorare abitudini alimentari.

Gli internauti hanno avviato anche una vera e propria campagna volta ad una diminuzione dell’uso dei cibi precotti in cucina che vengono considerati dannosi per la salute. La media totale delle persone che sta facendo a meno di questi prodotti è del 40%, mentre in vetta a questa speciale classifica troviamo Singapore (52,6%), Stati Uniti (50,8%) e Gran Bretagna (45,5%). Per quanto concerne lo scrupoloso controllo della provenienza degli alimenti, svetta l’Italia con una percentuale del 44,5%, seguita da Scandinavia (39,4%) e Australia (39,4%).

Il Regno Unito si distingue particolarmente per la spesa ecologica, poiché dal sondaggio risulta che la stragrande maggioranza dei britannici (72,2%) opta per le shopper riciclabili e per i prodotti che presentano degli imballaggi ridotti ai minimi termini. Risulta invece un po’ in ritardo lo shopping online, opzione preferita dal 13% del campione: l’Australia è in cima alle realtà che ricorrono con frequenza maggiore agli acquisti su internet nel 31,6% dei casi.

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