Sempre più italiani trascorrono Natale al ristorante

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Pranzo di Natale al ristorante. Sono sempre di più gli italiani che scelgono di trascorrere al ristorante il giorno di Natale al ristorante con i propri familiari, anche se la maggior parte continua a preferire i classici pranzi in famiglia a casa propria o di un parente. Secondo un’indagine condotta Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, saranno 4,9 milioni, 200 mila in più rispetto allo scorso anno, gli italiani che pranzeranno in uno degli 85 mila ristoranti aperti per Natale. Il menù è comunque quello della tradizione: sulle tavole dei ristoranti saranno protagonisti pasta al forno, risotto, tortellini in brodo, cappone, pesce e crostacei.

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Spesa per tutte le tasche, ma vince la cordialità del servizio

Ci sono offerte per tutte le tasche di chi decide di trascorrere il giorno di Natale al ristorante. La spesa media si aggira intorno alle 56 euro a persona, ma ci sono anche ristoranti che offrono menù più economici o più costosi: nel 7,7% dei locali sarà possibile trascorrere il 25 dicembre con meno di 40 euro a persona, nel 56,4% dei casi la spesa sarà compresa tra 40 e 60 euro a testa, mentre nel 35,9% dei ristoranti il menù sarà di oltre 60 euro a commensale. Il volume d’affari complessivo per i ristoranti aperti il giorno di Natale si aggirerà intorno ai 270 milioni di euro, 30 milioni in più rispetto al 2018.

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Al di là del prezzo, sicuramente importante, la scelta del ristorante per trascorrere il Natale tiene conto, secondo il presidente Fipe Lino Rino Scottani, di altri due fondamentali fattori: cordiale ospitalità e qualità del cibo. “Il Fatto che sempre più famiglie decidano di passare la più importante festa dell’anno al ristorante” spiega Scottani nel comunicato di presentazione dell’indagine Fipe “è la dimostrazione che quella italiana è un’offerta ristorativa eccellente. Tra l’altro, il mondo della ristorazione rappresenta un osservatorio privilegiato sulle trasformazioni della società, che interessano modelli di consumo e stili di vita, nonostante la crisi continui a mordere”.

Menù natalizi per tutti i gusti, anche vegani

Secondo l’indagine Fipe il 71,8% dei ristoranti italiani rimarrà aperto per il giorno di Natale, proponendo menù tradizionali ma anche portate studiate per chi ha specifiche esigenze alimentari. Dei ristoranti aperti il 76,4% proporrà un menù a prezzo fisso (nel 58,2% dei locali il prezzo comprende anche le bevande) composto da sei portate base nel pieno rispetto della tradizione. Saranno protagonisti la pasta al forno, i risotti, i tortellini in brodo, portate di pesce, crostacei e cappone, accompagnati da zucca, castagne e tartufo. Infine, a chiusura pasto, non possono mancare i dolci tipici della tradizione natalizia, come torrone, panettone, pandoro e frutta esotica.

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Alcuni ristoranti, tuttavia, proporranno menù innovativi per andare incontro al sempre maggior numero di clienti vegetariani o vegani. Il 97,6% dei ristoranti, infatti, metteranno in carta alcune portate (in alcuni casi l’intero menù) vegetariane e vegane, mentre il 50% garantirà piatti adatti a chi soffre di intolleranza al glutine. Spazio anche ai più piccoli: il 42,9% dei ristoranti proporrà uno specifico menù per bambini ad un prezzo pari a circa la metà di quello per gli adulti.

Crollo delle cene aziendali e attenzione allo spreco alimentare

Un altro dato interessante emerso dall’indagine Fipe riguarda la diminuzione delle cene aziendali prima di Natale. “Quest’anno” spiega Scottani “un’azienda su quattro ha deciso di risparmiare su pranzi e cene aziendali per il tradizionale scambio degli auguri”.

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Infine, è stato rilevato un crescente rispetto per la tematica dello spreco alimentare. Scegliere di andare al ristorante significa anche evitare gli sprechi alimentari. Secondo il 63,5% dei ristoratori, infatti, gli sprechi durante il pranzo di Natale sono contenuti, complici anche i menù fissi e il fatto che il tempo in cui si sta a tavola è dilatato rispetto agli altri giorni dell’anno. Il 91,8% dei locali, inoltre, è attrezzato per consentire l’asporto del cibo e delle bevande ordinate e non consumate. “I clienti” spiega Scottani “si dimostrano sempre più sensibili al tema degli sprechi alimentari, favoriti dal fatto che circa il 92% dei locali aperti a Natale è attrezzato per garantire l’asporto dei cibi ordinati e non consumati, in modo da assicurare anche un’altra tradizione natalizia, la cena degli avanzi di Santo Stefano”.

Decidere di trascorrere il Natale al ristorante, quindi, non va in controtendenza con le tradizioni delle feste. Basta scegliere il ristorante che più ci aggrada per prezzo, menù e professionalità, per rendere il Natale magico come a casa e senza la fatica di dover preparare tutto e rimettere in ordine.

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