Non si tratta – almeno, non ancora – di un ristorante stellato, ma di un ristorante chiamato Fiuto, il primo in Italia, e presumibilmente nel mondo, a servire cani. Fiuto, parola usata soprattutto per descrivere l’olfatto di un animale, è stato aperto da Marco Turano e dai suoi due soci nel quartiere Ponte Milvio di Roma poco più di una settimana fa. Il titolare racconta di essere stato sommerso di prenotazioni di clienti a quattro zampe.
L’idea è nata in parte dalla sua passione per la ristorazione – il 33enne gestiva in precedenza un ristorante nel quartiere Trastevere di Roma – ma soprattutto dalla passione per i cani della sua fidanzata Noemi.
Il menu per cani di Fiuto, attentamente curato, comprende ciotole in stile poké con una scelta di pollo, carne, pesce e verdure per antipasto, seguite da una selezione di piatti principali e dessert. Il ristorante si rivolge anche agli umani, con il cibo preparato in una cucina completamente separata. A ogni cane viene data acqua – minerale, non dal rubinetto – come aperitivo. “Vengono utilizzati solo prodotti di alta gamma. Vogliamo garantire che quando un cane mangia qui mangi bene come gli umani”, ha detto Turano.
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Il possesso di cani in Italia è aumentato significativamente negli ultimi anni, in parte a causa della pandemia di coronavirus, e , secondo un sondaggio di quest’anno, i cani sono il loro animale domestico preferito.
“Gli italiani amano i cani e li trattano quasi come un figlio, e in alcuni casi anche meglio di un figlio”, ha detto Turano. “Sono considerati un membro della famiglia e non solo un animale domestico”.
A Fiuto i tavoli per i cani e i loro padroni sono posizionati separatamente da quelli dove mangiano i non proprietari di cani.
Il ristorante contiene una cabina a specchio per i selfie con i cani. Grammatico, che è anche un addestratore di cani, è lì per assicurarsi che i canini non si azzuffino tra loro e non disturbino i clienti umani. Turano ha detto che finora non c’è stata animosità. “Anzi, tra alcuni cani è sbocciato l’amore”, ha aggiunto. Né ci sono state lamentele sul servizio. Ma cosa pensano i cani del cibo? “Finora nessuno ha storto il naso”, ha detto Grammatico.
