Piatto Buono: Just Eat scende in campo contro gli sprechi alimentari

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Gli sprechi alimentari rappresentano una vera e propria piaga che arreca danni all’economia e all’ambiente. Just Eat ha deciso di mettersi in prima fila per contrastarla, lanciando una nuova iniziativa che, da un lato punta a limitare lo sperpero di alimenti, e dall’altro ha una finalità benefica verso le persone meno fortunate. Il nuovo servizio si chiama Piatto Buono-Contro lo spreco alimentare, ed è rivolto ai clienti della piattaforma, cercando di sensibilizzarli sulla tematica del ciclo di vita del cibo.

Sprechi alimentari: 360 miliardi di euro di prodotti non giungono neanche nei negozi

A partire dal 5 febbraio, gli utenti dell’applicazione londinese, accedendo ai menù proposti da 35 ristoranti di Milano, Napoli, Torino e Roma, potranno (se lo vorranno) aderire a Piatto Buono. Il progetto offre ai clienti l’opportunità di richiedere direttamente a domicilio o di aggiungere ai loro ordini delle pietanze preparate ad hoc con prodotti freschi che sono rimasti invenduti, con materie prime di qualità rimaste in eccedenza ai locali che hanno aderito all’iniziativa, o con degli alimenti non conservabili per i giorni successivi. Ogni esercente presenterà sul sito la sua proposta a prezzi scontati.

Just Eat: in cosa consiste il servizio Piatto Buono.

Piatto Buono-Contro lo spreco alimentare però ha una particolarità. Infatti, i ristoranti che inseriranno nel menù la ricetta che fa parte del nuovo servizio di Just Eat, non sveleranno di cosa si tratta, riservando all’utente una sorpresa da scoprire solo quando sarà stato effettuato l’ordine. I locali, al massimo, potranno fornire alcuni indizi sugli ingredienti utilizzati, facendo riferimento al proprio stile culinario e alle pietanze del giorno servite alla clientela.

Piatto Buono: lotta agli sprechi alimentari ma anche solidarietà

Gli utenti di Just Eat che sceglieranno una pietanza legata all’iniziativa Piatto Buono, avranno diritto ad uno sconto. Queste ordinazioni, infatti, hanno un costo che oscilla dai 3 ai 7 euro, a seconda degli ingredienti selezionati per evitare che vengano gettati via nonostante siano ancora commestibili e pienamente utilizzabili in cucina. L’azienda britannica ha ribadito di aver introdotto questa novità per rimarcare l’importanza di consumare al meglio i prodotti della ristorazione e anche della consegna a domicilio, evitando così di disperdere inutilmente nell’ambiente degli alimenti che si possono tranquillamente mangiare.

Piatto Buono rientra nel progetto Ristorante Solidale.

Quest’iniziativa ha anche un’importante finalità solidale. Just Eat, infatti, per ogni ordine legato a Piatto Buono, donerà una pietanza ad una casa accoglienza o ad una comunità in collaborazione con le Caritas di Torino, Milano, Napoli e Roma. In questo caso, le consegne verranno effettuate mensilmente a pranzo o a cena. Quest’importante servizio fa parte del più ampio circuito Ristorante Solidale, che a partire dal 2016 punta a recuperare le eccedenze dei ristoranti iscritti alla piattaforma britannica, e che con questa nuova attività si apre anche ai clienti, facendo sì che possano contribuire attivamente alla lotta contro gli sprechi alimentari, facendo contemporaneamente della beneficenza.

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