Davanti a oltre mille ospiti tra chef, produttori, istituzioni e stampa, Le Guide de L’Espresso hanno presentato la 46ª edizione de “I 1000 Ristoranti d’Italia” e “I 1000 Vini d’Italia”, consacrando alta cucina e vino come Ottava arte: linguaggi che parlano a tutti i sensi e trasformano il gesto quotidiano in esperienza culturale. L’evento, condotto da Guido Meda e Federica Masolin, ha alternato talk e premiazioni, con un messaggio chiaro per l’economia reale: la filiera enogastronomica è infrastruttura culturale e motore di valore per territori, turismo e occupazione.
I riconoscimenti 2026: vertice ristoranti e vini
- 21 ristoranti ottengono il massimo riconoscimento dei 5 cappelli; tra questi 3 guidati da chef donne: Antonia Klugmann (L’Argine a Vencò), Jessica Rosval (Al Gatto Verde), Nadia Santini (Dal Pescatore).
- Punteggio 20/20 a: Osteria Francescana (Massimo Bottura), Cracco (Carlo Cracco), Reale (Niko Romito), Duomo (Ciccio Sultano) e – per la prima volta – Villa Crespi (Antonino Cannavacciuolo) e Madonnina del Pescatore (Moreno Cedroni).
- Sul fronte vino, 7 cantine ricevono il “110 cum laude”: Alta Mora, Castello di Ama, Elvio Cogno, Ferrari Trento, Giovanni Rosso, Podere Forte, Tenuta Sette Ponti.
Premi speciali
- Miglior Giovane: Luca Adobati (Casa Romano).
- Miglior Outsider (nuovo premio): Alberto Gipponi (Dina).
- Miglior Vino Spumante: Ferrari Trento (ritira Matteo Lunelli).
- Miglior Produttore Under 40: Casanova di Neri (ritira Marianna Neri).
L’angolo economia: perché l’“Ottava arte” muove il PIL
- Filiera estesa: agricoltura, pesca, allevamento, trasformazione, logistica del freddo, energia, attrezzature professionali, design, editoria, comunicazione.
- Turismo e hospitality: la ristorazione d’eccellenza allunga la permanenza media e alza lo scontrino turistico (hotel, mobilità, retail).
- Brand territoriale: ogni cappello e ogni “110 cum laude” capitalizza reputazione; i ristoranti-icona diventano attrattori per aree interne e città d’arte.
- Capitale umano: il sistema guide incentiva formazione, apprendistati qualificati e reskilling (sala, cantina, cucina, management).
I numeri di un anno di lavoro
Un viaggio di 60.000 km per degustare 1.500 vini, visitare 1.200 ristoranti e assaggiare oltre 5.000 piatti, con una presenza capillare in tutte le 20 regioni. Una macchina redazionale che coinvolge ispettori, curatori, grafici e fotografi e che ogni anno ridisegna la mappa dell’eccellenza italiana.
Talks e istituzioni: cultura economica del gusto
Sul palco, confronto tra istituzioni e protagonisti della scena culturale: tra gli ospiti il Ministro dell’Agricoltura, l’assessore alla Cultura di Milano, Fipe e Jacopo Veneziani. Tre i filoni tematici:
- “Sapori d’Italia” – Identità e filiere regionali;
- “Fuori Scena. Outsider” – Innovatori e percorsi non convenzionali;
- “L’estetica dell’Ottava” – Il valore culturale di cucina e vino.
Innovazione digitale e nuovi format narrativi
Presentati il nuovo sito e la app delle Guide, con contenuti aggiornati e fruibilità mobile. Nel 2025 si è aperto un capitolo di branded content e progetti editoriali che connettono gusto e innovazione:
- Outsider (con Kia) – Storie di protagonisti che hanno scelto strade non convenzionali;
- ALT – Stazione del Gusto (con Enilive) – Una stazione di servizio come luogo di esperienza culinaria;
- “Silenzio, parla il cooking” (con Elica) – Corti che fondono arte pittorica e gesto gastronomico;
- Sapori e Storie di Roma (con American Express e Confesercenti Roma);
- Best Restaurants & Wines of 2025 (con Gruppo Pellegrini) – versione internazionale delle Guide.
Le voci
Per Emilio Carelli, direttore de L’Espresso, l’evento celebra eccellenze e dà lustro a una filiera che crea cultura e lavoro: cucina e vino come forma autentica di diplomazia. Luca Gardini, curatore, sottolinea la missione: valorizzare chi trasforma cibo e vino in esperienze autentiche, offrendo ai lettori una bussola affidabile nel panorama enogastronomico.



