Un Genio in cucina “Leonardo Da Vinci”

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Scienziato, pittore, ingegnere e appassionato di cibo. Ecco alcune invenzioni realizzate da Leonardo in ambito enogastronomico.

Inventore, artista, scienziato e – secondo alcuni – anche vegetariano: Leonardo da Vinci è stato un vero talento del Rinascimento e ha contribuito alla ricerca in numerosi ambiti, tra cui architettura, anatomia, musica, scultura, disegno. 

Ma Leonardo da Vinci è stato anche un appassionato di enogastronomia, interessato alle materie prime e alla loro lavorazione. Per questo realizzò straordinari disegni di utensili per la cucina, parlando spesso delle ricette che preferiva.

Invenzioni

Nel Codice Atlantico, infatti, si trovano i disegni per alcune invenzioni davvero innovative, tra cui gli antenati del macinapepe, dell’affettuauova, di un trita aglio e di un cavatappi.  Nella Villa Medicea di Artimino, conosciuta come La Ferdinanda, si trova un girarrosto meccanicorealizzato seguendo il disegno di Leonardo da Vinci: uno spiedo dotato di eliche che giravano con il calore della fiamma. Alcuni documenti riportano anche uno studio per realizzare la macchina per fare gli spaghetti e quello che attualmente definiremmo uno scaldavivandeNel suo capolavoro “L’Ultima Cena”, infine, Leonardo inserì accanto ai commensali un elemento mai visto prima: il tovagliolo!

Ricette e prodotti

Leonardo amava sperimentare anche al tavolo della cucina. Si avvicinò così alle erbe e alle spezie, tra cui curcuma, zafferano, fiori di papavero e aloe. Inventò anche la ricetta dell’acquarosa, una bevanda a base di acqua di rose, zucchero, limone e alcool. Nei suoi scritti, troviamo anche i suoi “cibi semplici” preferiti: broccoletti e cipolle lesse, carne cruda, fegato di vitello con salvia e pepe, polenta, carote con capperi e acciughe. Amava molto i sapori decisi come quelli del fagiano e del cinghiale, ma anche la combinazione tra dolce e salato.

Le tre rane di Sandro e Leonardo

Per un breve periodo, Leonardo, insieme all’amico Sandro Botticelli, gestì una locanda nel centro di Firenze, conosciuta come “Le tre rane di Sandro e Leonardo”. Il Genio proponeva piatti sperimentali, esteticamente gradevoli ma non abbondanti. Potremmo dire che è stato un precursore della nouvelle cuisine. Ma per questo motivo, il locale non ebbe successo.

Il Galateo di Leonardo

Durante il soggiorno milanese, Leonardo scrisse anche quello che potremmo definire un Galateo: una lista di consigli su come comportarsi a tavola:

1)  Non mettere i piedi sul tavolo.
2) Non sedere in braccio ad altri ospiti o sedersi sul tavolo, né appoggiare la schiena al tavolo.
3)  Non posare la testa sul piatto.
4)  Non prendere il cibo dal piatto del vicino senza avergli chiesto prima il permesso.
5)  Non mettere bocconi masticati nel piatto del vicino.
6)  Non pulirsi l’armatura a tavola.
7)  Non nascondersi il cibo nella borsa o negli stivali per mangiarseli in seguito.
8)  Non incidere il tavolo con il coltello.
9)  Non rimettere la frutta mangiucchiata nella fruttiera.
10) Non leccare il vicino.
11) Non mettersi le dita nel naso.
12) Non fare smorfie paurose.
13) Non sputare né davanti né fianco a sé.
14) Lasciare la tavola se deve orinare o vomitare.
15) Non fare allusioni o trastullarsi con i paggi di Ludovico il Moro.

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